venerdì 2 luglio 2010

L'EPOCA DEL NOMINALISMO SFRENATO

Ebbene sì, faccio parte del Comitato dei saggi del PD di Laterza. Embè? No, sul serio rispondetemi!
Da molto tempo questo "puro nome" sta suscitando ironie. Ma non è questo che mi scandalizza, e ci mancherebbe altro. Quello che più mi da fastidio è, essenzialmente, che la fortuna dei lavori sia legata all'essere saggi. Perché se si è saggi non si può sbagliare! Eppure questo nome è stato fatto fuori dal partito, e il partito ne sta pagando le conseguenze.
Mi permetto qui di confutare l'opinione generale su questo percorso. E per farlo prendo a prestito le parole del buon Michele Cristella che ha riportato quanto segue sul Corriere del Giorno:
[...]E nel far ciò non s’è nemmeno accorto (il PD) di coprirsi di ridicolo dandosi un “Comitato di saggi” prima di 5, poi di sette, infine di otto, quasi che a Laterza esista una bancarella dove si vendano saggi per il Pd. Questi otto saggi, con il doveroso corredo di “pre” e “post” riunione con i loro consiglieri, per un mese hanno sdottorato sul nulla: sordi a quanti dicevano che chi si chiude si fa assediare da nemici, gli esclusi; e che alla città non va offerto “il piatto pronto” con la dicitura più o meno esplicita del “così è se vi pare”, con l’inevitabile sdegnoso rifiuto consequenziale[...].
Vado con ordine e per punti:
1- dov'è il ridicolo di cui ci siamo coperti? Non credo, infatti, sia idiota darsi un metodo politico. Anzi, un partito deve avere un idea sul suo futuro. Ma non è assolutamente detto che quell'idea va imposta a chicchessia.
2- non esistono bancarelle di saggi. E un filosofo come me lo sa bene. Io non sarò saggio nemmeno a 70 anni, lo dico da sempre. Vi prego, amici, di non usare più questo nome perché non è un nome che va bene per un gruppo di uomini che lavorano a delle proposte politiche per il partito.
3- credo che nessuno (che io sappia) abbia padrini. Anzi, visto che ognuno deve parlare per sé, io non ho padrini o madrine d'eccezione.
4- nel gruppo non si è sdottorato sul nulla e i nostri iscritti lo sanno benissimo (informati come sono dalle varie Assemblee che teniamo). Se mai fuori si sdottora sul "nulla mischiato con il niente"... [un accorgimento per tutti: "Ciò di cui non si può parlare si deve tacere" direbbe Wittgenstein]
5- non ci stiamo chiudendo, amici alleati e cittadini liberi. Stiamo solo cercando di capire quali sono i nostri punti di forza da portare alla cittadinanza e agli alleati, per poi aprire un fase permanente di dialogo e di con-crescita.
6- conseguentemente, non vorremmo dare il "piatto pronto" a nessuno. Stiamo, per rimanere nel campo culinario, cercando di capire quali "ingredienti" portare sul tavolo della cucina. Per poi cucinare tutti insieme.

Amici, guardate, questo sfogo viene dopo giorni di attacchi personali e non. Le critiche ci stanno. Ma non va più bene se ci si limita a dire "Avete sbagliato!" e non si danno consigli/suggerimenti. Quasi che i saggi (o cosiddetti tali) non fossero uomini.
Difendo, dunque, l'idea che un partito comprenda i suoi limiti e le sue capacità per poi sedersi al tavolo tranquillo e volitivo. Pronto per il bene di Laterza.
Perché noi lavoriamo per il bene di Laterza. E questo, sì, è così! Anche se non vi pare.

3 commenti:

  1. Uno sfogo comprensibile caro Leo, perchè capisco che per te non è un periodo facile. Ti ritrovi in un contesto che, purtroppo, non ti valorizza. Ad maiora.

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  2. Sono fuori da Laterza da un po' (tornarci per 6 giorni in un mese mi allontana in maniera brusca dalla realtà), ed ho appreso dal tuo blog, utilissimo, quello che è accaduto e che nessuno mi ha detto.
    Mi dispiace per la pressione che in questo momento ti opprime, ma hai le spalle forti per resistere.
    E' così: quando si sceglie di essere di sinistra si va verso un percorso difficile e tortuoso. Lo dici anche tu che dall'altra parte saremmo "i primi" senza molte difficoltà.
    Se ti può far piacere, io sono dalla tua parte - mai da quella del PD ;) -.

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  3. Vi ringrazio per la vicinanza, ragazzi. Non è un momento facile per la sinistra tutta. Figurarsi per me che sono piccolo e nero.
    A presto,
    ELLEMME

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