martedì 11 gennaio 2011

2011: L'ANNO DELLA VERITA'

Care lettrici e cari lettori di questo blog,
questo post è per scusarmi, anzitutto, per l'assenza di aggiornamenti di questo mese! Natale è passato e siamo entrati nel 2011...per il quale vi auguro che tutti i vostri desideri e i vostri progetti si realizzino appieno.
Ci eravamo lasciati con un Governo sull'orlo della sfiducia: per onor di cronaca il pericolo è stato scampato perchè, come al solito, il mercato dei parlamentari è sempre aperto e la merce certo non manca. Fiducia sì, allora, ma molto molto debole. Prossimamente, infatti, non mancheranno i banchi di prova per la maggioranza...e ne vedremo sicuramente delle belle!
E ci eravamo lasciati con un'analisi laertina che potrei anche confermare oggi. Infatti è cambiato ben poco negli assetti politici rispetto ad un mese fa: la sinistra sta imbastendo programma e lista, la "due destre" (PdL da una parte e UdC-TP dall'altra) sono, oltrechè separate, anche senza programma, lista e, soprattutto, capitano.
Eppure, sotto l'albero di Natale, il PdL ha trovato il carbone (anticipato) di Minei che, salutando il suo vecchio partito, strizzava (e strizza ancora) l'occhio all'altra destra che, così facendo, sottraeva un altro pezzo pregiato dell'amministrazione uscente. Evento raro ed unico al tempo stesso: un amministratore stimato come Minei non sbatte la porta senza motivo! Il PdL dovrebbe pensarci...
D'altro canto, il mio amico Gianfranco, candidato sindaco del centro-sinistra, ha parecchie grane da risolvere (e noi con lui): la lista, vero ricettore dell'attenzione della cittadinanza, non può non essere rinnovata e competente. Eppure ciò potrebbe infastidire qualcuno che, forse, non ha capito che non sempre chi eredita il voto può vincere. Nessuno è contro gli "uscenti" che vogliono rientrare...ma far diventare la loro ricandidatura un automatismo mi sembra eccessivo.
Ragioniamoci, allora. Anche se a dirvelo è un giacobino, come dite voi. Anche se a dirvelo è uno che, essendo giovane, vi ha un pò rotto le uova nel paniere. Anche se a dirvelo è uno che state osteggiando politicamente e, forse, umanamente. Anche se a dirvelo, insomma, sono io.
A presto