giovedì 1 luglio 2010

Ecco quello che penso...

Scrivo in risposta all'articolo del mio caro amico Michele Cristella per Il Corriere del Giorno.

Caro Michele,
sono sempre attentissimo a quello che dici perché non sei mai banale e mi parli con la premurosità di un papà che vuole il meglio per il figliolo (stessa cosa dicasi per il mio caro amico-prof. Franco Romano).
Il tuo articolo è stata un evidente stangata a tutto il progetto che si stava costruendo. Ma la colpa, ovviamente, non è tua. Tu hai fatto solo una puntuale e (per me) straziante cronaca dell'evento tenutosi Lunedì. Chi ha inferto una mazzata terribile ai lavori ormai quasi conclusi ha un nome e un cognome: Sebastiano Stano.
Quando ha fatto il suo annuncio (che aspettavo da un momento all'altro), mi sono preso un attimo per riflettere..e mi sono sentito mortificato.
Mortificato perché ho lavorato e lavoro (con passione) 5 giorni a settimana nel partito (sono più lì che a casa, ormai) e, proprio il giorno precedente, si era tenuta una Assemblea degli iscritti dove nessuno (tanto meno lui) ha fatto accenno a quelle che erano le sue "disponibilità". D'altronde non è la sua disponibilità che mi ha mortificato, ma l'errore di aver esautorato tutto il processo (artificioso e antiquato, forse sì) che il partito stava compiendo. Grave anche l'intervento di Pelillo che disprezza le stanze del suo partito. E se ne bulla in pubblico.
La sinistra sta morendo, Michele. E al suo interno ci sono tutti gli esecutori della condanna a morte. Nel PD e fuori. Pochi hanno fatto seguire, marxianamente parlando, la prassi al pensiero. Io posso e potrò andare diritto per la mia strada con la testa alta. Non sono mai stato una "merda" e un "venduto" come alcuni esagitati gridavano in sala lunedì sera. Non ho mai abbandonato nessun idea e nessun uomo in cui credevo. Incolpo tutti per questo disastro (che possiamo ancora salvare?). Perché chiunque avrebbe fatto meglio di me (e di noi), ma non l'ha fatto mai.
Su una cosa sono certo però: io non mollo. E con me tutti i giovani che credono che qualcosa a Laterza possa cambiare. Perché io non voglio avere alcun rimpianto. Anche perché niente è ancora perduto...
Un caro saluto,
ELLEMME

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