Scambieremo due parole, ci saluteremo e poi andrete via. Ci rincontreremo "alla Madonna" o, al peggio, in estate. E va bene, così.
Io resto qui ed è bello pensarvi come pendoli dell'orologio della mia esistenza.
Anche se non è scritto, vorrei che un giorno torniate qui. A riscattare questa Terra che è vostra, a scriverne un pezzo di storia, a dare continuità alla normalità eccezionale o ad innovare le tradizioni.
Io sogno che il futuro ci veda uniti come eravamo nel passato. Il presente è una scelta sempre in proroga: mai nessuno sceglie qualcosa definitivamente. E' l'aspetto più normale e apprezzabile del precariato.
Ce la faremo tutti.
Perché il lieto fine di una storia esiste per scrivere le pagine che lo procedono.