domenica 11 luglio 2010

Il Seneca de noantri

Oggi, con grande stupore, mi ritrovo nominato in un articolo del caro Michele Cristella sulle candidature alla carica di sindaco di Laterza. Naturalmente, io non ero citato in quanto "papabile" bensì in quanto filosofo piddìno.
Simpatico il paragone creatomi che mi vedeva nella stessa situazione di Platone e Seneca che "s'incaponirono ad educare i tirannelli" come Dionigi e Nerone. Il che, sottolinea Michele, mi vede in un rischio molto grande: ripercorrere in toto le sorti arcinote dei grandi filosofi antichi (il primo fu cacciato da Siracusa e reso schiavo, il secondo subì una morte straziante in pieno stile stoico).
Sicuramente non ambisco a ripercorre gli atti finali delle vite di questi giganti del pensiero. Anzi, il mio impegno si concentra (e si concentrerà) nella edificazione di "solidi pensieri" e "forti idee" che possano cambiare lo status quo. Questo si! E' il tempo e la voglia di farlo ci sono!
Direbbe Seneca, nel De brevitate vitae, che, nonostante tutti si lamentino continuamente della fugacità della vita (e a Laterza gli esempi non mancano!), il tempo "per la realizzazione delle cose più grandi" non manca. Bisogna però saperlo impiegare al meglio.
E' dura, si. Ma solo "per aspera" si arriva "ad astra". E il rinnovamento, sono sicuro, supererà tutte le asperità. Crediamoci!

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