giovedì 12 agosto 2010

Vi racconto una storia. Anzi due. Facciamo tre.

Era il 23 giugno 1969 e, con una tiratura di 55000, esce il primo numero de il Manifesto. La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del P.C.I. che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni. Il Comitato centrale del partito, il 25 novembre 1969, delibera0la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l'accusa di "frazionismo". Successivamente viene adottato un provvedimento amministrativo per Lucio Magri e non vengono rinnovate le iscrizioni per Massimo Caprara, Valentino Parlato e Luciana Castellina. Tutto questo per aver detto che l'invasione russa della Cecoslovacchia era un "tragico evento" e per aver sostenuto pensieri critici rispetto alla linea di partito.
Le epurazioni sono, purtroppo, sempre esistite (si veda lo strano caso del presidente Fini). A destra e a sinistra.
Bene lunedì sera non ho subito un epurazione. Ma ho subito un processo sommario per delle mie affermazioni apparse sul Corriere del Giorno. Affermavo questo: "Esiste un Pd di riciclati che gioca con più mazzi di carte e un Pd di persone che vogliono impegnarsi per la città. Bisogna battere strade nuove, far propria la lezione di Vendola: cerco volti non voti, sapendo che chi vuole impegnarsi fa paura ai pesci grossi. Coi partiti si può dialogare e questi devono avere la forza di contaminarsi con i movimenti civici".
Per quest'esternazione è stata chiesta la pubblica rettifica (a seguito di una piccola riunione inquisitoria che mi ha messo in grave soggezione perchè ero attorniato da gente più anziana di me e verso la quale, per buona educazione, non osavo rispondere con "toni alti") perché, quanto da me detto, cozza con le decisioni che il partito a preso. Almeno così la pensavano i probiviri laertini.
Non l'ho fatta per alcune e precise ragioni. Eccole:
1- perché credo in quello che ho detto. E averlo detto non va in conflitto con il lavoro del partito. Io stesso, tra le pagine di questo blog, ho difeso il lavoro degli otto "saggi" (ne ho fatto anche parte, trall'altro). Ho difeso e difendo il diritto del partito a darsi dei metodi. Ho difeso e difenderò le primarie. Quelle vere. Giocate con mezzi legali e culturali,i soli che la politica dovrebbe avere. Ed è in tal senso che vanno le mie dichiarazioni...
2- perché un partito dovrebbe garantire il diritto dei suoi iscritti ad avere un altro punto di vista,
3- perché un partito non esegue processi sommarii. E non lo fa se non sono presenti i suoi dirigenti al completo. E, tanto meno, se non si è nei luoghi preposti alla politica (ovvero la sede istituzionale dell'associazione politica).
Queste sono le ragioni per le quali, secondo me, non meritavo il trattamento riservatomi.
Tengo molto al partito e le mie (tanto criticate) parole, se ben lette, lo dimostrano. Non permetterei mai che a casa mia (ovvero nel mio partito) si manifestino attività che hanno poco a che fare con la politica. Ritengo il Pd, ormai, casa mia e, a casa mia, cerco sempre di fare più pulizia che posso.
E ora che succede? Ah io non lo so. D'altronde non sono io quello che non ama chi dissente...
Allora attenderò. Ai probiviri la parola.

P.S.#1 - Intanto però Michele Cristella, sul Corriere del Giorno di ieri, riporta i fatti in forma anonima. E dice: "[...]il Pd patisce un certo nervosismo e per uscire dalla sua crisi di identità allestisce un processo a un proprio iscritto, giovanissimo, che ha osato l’eresia, cioè fare autocritica, manifestare il proprio dissenso.
Che cos’è infezione berlusconiana, dopo il processo in contumacia a Fini, o rigurgiti staliniani, chiusisi in Italia con l’espulsione di quei del Manifesto? E’ stato piuttosto un processo kafkiano, contraddistinto dall’impossibilità della reazione, perché il processato, alla sua prima volta poiché giovanissimo, e per propria educazione avendo di fronte “giudici” dell’età di suo padre, non ha saputo adoperare alcuno strumento di difesa, dal non presentarsi, al processare egli quei tardivi “inquisitori”, al mandarli al diavolo, all’esibire loro l’art. 21 della Costituzione, quello della libertà di parola, al dir loro che dove è vietata la critica si è già in decadenza, di cose e animi.
Un episodio del genere è un sintomo di profondo malessere ed è una indiscutibile ragione di urgente e radicale rinnovamento
[...]"

P.S.#2 - Anche su facebook si parla dell'accaduto (ecco il link). Ringrazio da queste pagine i molti amici, conoscenti e concittadini che mi hanno espresso solidarietà in queste ore che, devo ammetterlo, non sono state facili. Ai miei più cari amici (di politica e di vita, che poi per me sono la stessa cosa), alla mia famiglia e, last but not least, alla mia ragazza va il mio più sentito ringraziamento per avermi aiutato a superare al meglio questo vero e proprio shock che, ne sono sicuro, mi aiuterà a crescere.

4 commenti:

  1. Leonardo,non farti più intervistare da quella testa di c.... di M.C. porta iella!!!!!!!!

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  2. Caro Leonardo, ti sono vicino in questo momento difficile.
    Prendere posizioni in maniera netta, esprimere le proprie opinioni come fai tu, senza mai cadere nel banale e non essendo "contro a priori" ma con cognizione di causa, è una cosa rara, specialmente nella politica laertina.
    Questo ti darà molte noie nella tua vita, politica e non. Abituati e sii pronto a controbattere, sempre con civiltà (quella che spesso manca a certe persone) agli attacchi che ti verranno fatti sia dal "nemico" sia dai tuoi compagni (anche se molti rinnegano questo termine) di viaggio.

    PS: Se hai la possibilità mi puoi mandare il pdf dell'articolo? Grazie

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  3. Innanzitutto esprimo piena solidarietà per la "vittima" di tali angherie. E aggiungo una totale ammirazione per il coraggio dimostrato nel portare allo scoperto un simile sopruso. Inoltre resto sbigottito e senza parole. Pensavo che in alcune realtà stesse nascendo un sentimento nuovo, che il cambiamento, di cui si parla da anni, stesse diventando realtà, purtroppo mi accorgo, e devo dire senza sorprese, che ciò non è vero e che a laterza, come in tutto il resto d'Italia, quella che si chiama "sinistra", non è altro che una rappresentazione truccata a mo' di pagliaccio, di quelle logiche da ancien regime, tanto per usare una definizione "vendoliana". Mi dispiace molto che l'intelligenza e l'impegno di persone come te, Leonardo, venga offesa con degli atteggiamenti simili. Ti auguro tutto il bene che la vita ti possa regalare, ma soprattutto che tali cose non accadano mai più.
    Con affetto, Angelo

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  4. Ringrazio Antonio e Ali per la vicinanza: è importante per me, e per gli altri ragazzi di buona volontà vedere che c'è gente che ci sta vicina come può in queste battaglie di verità.
    Purtroppo questa vicenda più che diretta a me e diretta essenzialmente a distruggere un cambiamento politico che è pressocchè ai primi passi. Il mio "processo" è diretto essenzialmente ad un gruppo che, in questi giorni, sta cercando di uscire da molti status quo della sinistra, laertina e non.
    Ora però è il momento di andrare oltre tutti quanti insieme. Moltissima gente c'è lo chiede e forse stavolta non è del tutto spenta la fia della speranza...IO CI CREDO!

    P.S. All'anonimo posso solo dire che M.C. non mi ha fatto un intervista. E poi, anche se a tuo dire porta iella, preferirei non si usassero imprecazioni contro delle persone in questo blog che, come dico anche nel mio messaggio di benvenuto, è più vostro che mio purchè si rispettino tutte le persone.
    A presto,
    ELLEMME

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