lunedì 16 agosto 2010

A LATERZA IL PALLONE NON ROTOLA PIU' (di Francesco Romano, da la Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Laterza calcio, matricola 77705, non c’è più. Cancellato. La mancata iscrizione al campionato di Seconda categoria ha prestato la mano al più inesorabile dei colpi di spugna: con il comunicato numero 8 del 10 agosto scorso, da pochi giorni in “rete” sul sito web Figc, il comitato regionale della Lega nazionale dilettanti pugliese ha proposto al presidente federale la radiazione dai ruoli della Nuova Laterza: interrotta, di fatto, una pluridecennale storia di sport e di pallone. Certo, si sapeva già. Certo, si aspettava solo il referto finale, la certificazione formale.
Ma adesso che il nero su bianco c’è, stridono, eccome, le poche righe che accompagnano, necrologio in dribbling stretto, l’irreversibile sentenza. «Visto l’art. 16 commi 1) e 2) delle Noif…»: i “richiami” a sostegno del provvedimento, freddi e asettici, scavano come bisturi in una ferita che non sanguinava già più. La lacerano con la dovizia di una notifica sottile, invadente e invasiva nello stesso tempo. Maturato nel più incredibile dei silenzi, l’epilogo non ha fatto prigionieri. Ha fatto, come si dice, piazza pulita. Solo a poche ore dalla scadenza dalla proroga concessa dalla federazione per regolarizzare l’iscrizione al campionato di competenza (dal 20 al 30 luglio), l’appello disperato di un gruppo di tifosi aveva dato voce, attraverso questo giornale, alla fine imminente e alla fiammella ancora accesa. Grido estremo e megafono di carta rimasti inascoltati, soffocati dallo stesso torpore e dalla stessa indifferenza che avevano accompagnato i giorni, grotteschi, dell’agonia invisibile. Insomma: il Laterza si è spento in lenta solitudine, e bastava un alito per ridargli fiato.
Un dato di fatto: il pallone laertino si è consumato nelle mani dell’ex sindaco Giuseppe Cristella, presidente in carica. L’ultimo presidente. Lo stesso che ne aveva accompagnato la storia sul campo, da promettente esterno sinistro poi approdato in politica: era fra gli undici titolari, Nino Inglese mister e Leonardo Clemente presidente, nello spareggio con l’Ostuni di Carbonella che, a cavallo fra il ’92 e il ‘93, sul neutro di Noci valse, ai calci di rigore, il salto in Eccellenza. Punto più alto della parabola calcistica biancazzurra (quinto posto con Rocco Sisto allenatore-giocatore e Muzio Di Venere capitano). Lo stesso che, lungo la discesa, nelle estati perennemente in crisi del pallone locale, da primo cittadino, curatore d’ufficio di affanni ad orologeria, aveva contribui to a spostare più in là il capolinea incombente. Fino al ritorno in Promozione, in momentanea risalita, con Agostino Perrone alla presidenza e Clemente Lomagistro in panchina, sull’erba artificiale del Madonna delle Grazie appena inaugurata: di un biancazzurro incredibile il colpo d’occhio sugli spalti del nuovissimo stadio nel match con il Polignano che, stagione 2004-05, decideva il primato in Prima Categoria. Finì 0-0, il Laterza bistrattato arrivò secondo , ma, nell’anno di Chiruzzi e Gagliardi, fu comunque Promozione per ripescaggio. Dopo due campionati da "calcio estremo" (salvezza ai playout: un capolavoro quella conquistata nel secondo da Franco Danza, con Giuseppe Bongermino presidente), si tornò a scendere, fra un pellegrinaggio e l’altro in municipio: Prima categoria nel 2008-09, in Seconda la stagione scorsa: salvezza diretta firmata dalla guida tecnica di Gianvito Salluce e, appunto, dalla presidenza di Giuseppe Cristella.
Il resto è cronaca che la storia interrompe, a sorpresa, senza preavviso, alla radice: la Nuova Laterza, già Us Laterza, compare nell’esiguo elenco delle società inattive. Da radiare: alle ortiche anche l’anzianità federale e il numero di matricola. Il pallone che verrà, se verrà, dovrà cominciare a rotolare da zero.

P.S. La bolla del cristellismo si sta dissolvendo. Occorre agire perché questo avvenga subito...

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