giovedì 10 febbraio 2011

PENSIERI DEL (DIS)IMPEGNO - Atto II

Riflessione internazionale: Egitto, Marocco e (tra pochissimo, a quanto pare) Libia sono in rivolta (chi da tempo, chi da poco). Quella egiziana (l'unica effettivamente in corso), l'hanno chiamata "rivoluzione della Dignità" contro un regime illiberale.
Le lucide riflessioni di Barbara Spinelli (questo il link) sono interessanti perché portano all'attenzione del lettore le peculiarità della non-rivolta italiana. Parlando dei perché di una immutata leadership del premier si cita lo scrittore Izaguirre che ebbe a dire: "Le sue debolezze sono in realtà forze nascoste: "La corruzione, quando si espone, crea meraviglia. La capacità di scansare ogni controllo e di schivare la giustizia affascina. Affascina anche l'epifania finale dell'anziano concupiscente. Nella "rivoluzione del gusto" che questi impersona, l'epifania è l'unica opzione per l'uomo maturo moderno, e ineluttabilmente attrae un elettorato che condivide sogni di eterna gioventù".
E' interessante e, a mio avviso, condivisibile questo discorso: Berlusconi è come tutti(!) vorrebbero essere. La ricchezza, le belle e giovani donne a disposizione, il potere...a chi dispiacerebbero?
Le contromosse? La Spinelli suggerisce che "nessun politico dovrebbe, oggi, invitare gli italiani a sognare un paese diverso. L'Italia ha già troppo sognato. Nel caldo delle illusioni ha disimparato lo sguardo freddo, snebbiato. Non di sogni c'è bisogno, ma di risvegli". Giusto, per carità. Ma come fare?
L'assonnato, si sa, capisce solo il sogno. E il sogno è, spesso, più bello della realtà. Per farla breve: per svegliarmi ho bisogno di essere scosso. Ma non sempre ciò che vedrò mi piacerà...e probabilmente vorrei ricadere nell'ovattato sogno che facevo pocanzi.
Per carità, ciò che dice la Spinelli è essenzialmente giusto...ma pone il grosso problema della "forza della realtà" contro la "forza del sogno". La realtà potrebbe vincere solo "ai supplementari", dopo una guerra di logoramento. Ma, in questi tempi "del tutto e subito", siamo sicuri che ci sarà ancora un'Italia-dopo-il-sogno? E che Italia sarà?
Dopotutto, credo sia legittimo che gli scarsi investimenti nella cultura e nell'istruzione siano parte di un "piano" (lungi da me paventare ipotesi spionistiche, però), di una strategia volta a logorare, a consumare il lato critico (e, se vogliamo, morale) del pensiero degli italiani. Berlusconi è ormai il (sex) symbol di molti italiani a-critici (e in questo discorso non c'è la presunzione di verità che spesso si imputa alla sinistra o al pensiero libero). Berlusconi è, freudianamente, l'Ideale dell'Io italico. E come può un uomo battere il proprio Io Ideale, se quest'ultimo è sempre e comunque migliore?

P.S. In queste settimane, nelle quali divampava il caso Ruby, lo scandalo concussio-sessuale del premier...il mio blog è stato fermo causa preparazione esame di Storia Moderna. Ho ripreso i miei pensieri con la parte critica all'evento, conscio del fatto che siate già ben informati dell'accaduto.
Un caro saluto,
LM

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