giovedì 27 maggio 2010

STUDEO, ERGO SUM PROBATUM (ovvero la "strage" quasi annunciata della maturità)

Poco più di un mese alla maturità. Ma per l’ammissione all’esame, ci siamo quasi. E quest’anno ci potrebbe essere una vera e propria «strage»: 137mila studenti non ammessi, cioè quasi il 35% del totale dei candidati interni. Questo tenendo conto del nuovo Regolamento per la valutazione varato lo scorso anno, il quale prevede che «saranno ammessi agli esami di Stato soltanto gli studenti che, nello scrutinio finale, abbiano conseguito una votazione non inferiore a 6 in tutte le materie e in condotta». Fino allo scorso anno,invece, lo studente per essere ammesso doveva avere la «media» del 6.
Quindi se fino al 2009 bastava aver saldato tutti i"debiti formativi" e avere una media appena sufficiente, da quest'anno il gioco cambia. E le regole sono più dure!
E a rischiare sono in circa 130mila studenti. Ad affermarlo è il "Corriere della Sera" che, diligentemente ha incrociato i dati ministeriali sui risultati del primo quadrimestre e i voti registrati sul «pagellino» di metà secondo quadrimestre (prendendo come campione 10 scuole di Milano, lavorando perciò sui dati di 700 studenti). Ne risulta che nel primo quadrimestre circa il 64% dei ragazzi dell’ultimo anno ha avuto più di due insufficienze. A metà del secondo quadrimestre, il 38% degli studenti ha ancora una o due insufficienze, il 15% tre materie insufficienti, il 9% più di tre; solo il 38% è tranquillo.
Certo non è una statistica, ma son pur sempre numeri buoni al livello tendenziale.
E "tendenzialmente" starebbero rischiano sul serio circa il 63% dei "maturandi" italiani.
E' chiaro, molti si salveranno (come al solito per il rotto della cuffia!). Ma resta il dato cruciale che, comunque vada, avranno rischiato in molti (e in questo il Governo avrebbe raggiunto il suo scopo). Ed uso il condizionale perché, se ben si vede negli articoli dell'ordinanza sugli esami, è previsto ancora il vecchio "voto di consiglio" (che in pratica salverebbe a maggioranze molti studenti che gravitano nel "purgatorio dell'ammissione"). In pratica, con estrema gioia di alcuni ragazzi, torna in auge il vecchio "sei politico".
Si resta, a mio avviso, ancora tra la severità (auspicata dal Governo) e la magnanimità (tanto desiderata dai ragazzi).
E voi cosa ne pensate?

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