domenica 23 maggio 2010

PER UN PARTITO CHE TROVI LE RISPOSTE (E CHE SI FACCIA DELLE DOMANDE)

Chi vi scrive, v'informo sin d'ora, è iscritto "di fresco" al Partito Democratico nel circolo del suo ridente paese, Laterza.
Ebbene si, perché c'è ancora qualcuno che s'iscrive al Partito Democratico...anche in tempi così difficili per la politica e, ancor di più, per la sinistra. E lo fa convintamente...
E la cosa strana è che ce ne sarebbero molti altri di potenziali membri. Certo, direbbe Aristotele, per passare dalla "potenza" all' "atto"...ce ne vuole! Ma, poi, che ci vuole?
Incontro molta gente (d'ogni età, è chiaro) che, essenzialmente, chiede tre cose: una politica più propositiva, un partito che sia vicino alle istanze degli ultimi e dei dimenticati (delle classi medio-basse..per dirla col paradigma economico) e un ricambio generazionale della dirigenza.
Insomma una politica al passo con i tempi. Ma, logicamente, chi è al passo con i tempi? Le nuove generazioni.
Si capisce, allora, che, nonostante la "brutalità" del sillogismo, le tre cose sono talmente concatenate da essere (quasi) indistinte. Eppure quel sillogismo non deve ingannare: i "grandi vecchi" servono. Ah se servono! Servono perché solo loro possono guidarci nella comprensione di una macchina amministrativa che, per dei giovani, presenta a volte difficoltà tutte da risolvere.
Guai, allora, se si dovesse riprendere il modello della lotta tra bande, giovani vs. "vecchi" (spiacevole aggettivo, meglio "esperti").
Non vi devono essere strappi (anche soprattutto umani), ma segni di discontinuità. E Laterza ne ha bisogno. Urgentemente.

P.S. Altre domande ce le faremo per la via. Peripateticamente.

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