martedì 21 settembre 2010

Primarie a fine ottobre (di Michele Cristella, da il Corriere del Giorno)

LATERZA – Sciolti gli ormeggi, si salpa: verso le primarie.
Domenica mattina, solennità dei grandi momenti, conferenza stampa del Pd per presentare il regolamento delle primarie per il candidato sindaco del centrosinistra per le comunali del 2011.
Con i due candidati del Pd, Gianfranco Lopane e Sebastiano Stano, il coordinatore della sezione Franco Cantore e il locale “maitre à pensèr” Franco Azzarano, in una sezione man mano riempitasi di esponenti ogni generazione, dall’ottuagenario Savino Mallardi, al tridente di punta e di critica Bruno Bongermino, Francesco Di Candia e Leonardo Matera, a Rossella Calabrese, come rappresentante dell’altra metà del cielo, Tony Gallitelli ha illustrato le ragioni e le modalità del regolamento e dell’accluso Codice etico per la propaganda.
Le modalità: si terranno il 31 ottobre prossimo; potranno parteciparvi tutti gli indicati dai partiti o i cittadini liberi purché sostenuti da 150-200 firme; il diritto di voto attivo comincia a 16 anni, per responsabilizzare da subitoanche i giovanissimi; le candidature dovranno pervenire entro il 10 ottobre; non sono ammesse candidature con qualche problema giudiziario; saranno candidabili coloro che accettano il Codice etico, che sostengano il vincitore delle primarie, che, avendo raggiunto il 20% dei votanti, sia disposto a far parte della lista; lo scrutinio avverrà a voto concluso.
Le ragioni: si vota il 31 ottobre per dare al candidato sindaco il tempo e la possibilità di formare coi i cittadini e gli alleati un programma il più possibile discusso, propositivo e condiviso. La data è stata scelta anche per avere qualche universitario di ritorno per le feste di Ognissanti.
Il Codice etico regolamenta la campagna elettorale dei partecipanti alle primarie, che sia sobria e si attenga a una qual “par condicio”.
Questo momento, dice Gallitelli, è la conclusione di un iter iniziato a maggio avendo come obiettivo prioritario quello di creare un intenso rapporto fra partiti e città, le precedenti e cocenti sconfitte, infatti discendevano dallo scollegamento fra centrosinistra e cittadinanza. Gallitelli ha assunto anche toni profetici dicendo che il frutto di questo lavoro sarà meglio apprezzato fra dieci anni. Ma in queste parole si celava anche una polemica con gli scettici verso le primarie e coloro che, pur della sinistra, le hanno osteggiate.
In definitiva, in questo momento, il Pd sta solo; e la solitudine o ha il visionario afflato dell’eccellenza, o ha l’acre sapore della heidegerriana deiezione.
E queste sensazioni hanno sviluppato gli interventi di alcuni presenti. Carmine Mele voleva sapere perché non ci fossero le firme degli alleati sotto il regolamento, cioè perché il regolamento non fosse condiviso; Mino Lamola ha ricordato che l’ultima vittoria del centrosinistra, con Vito Cassano, fu favorita dal tempo che ebbe il candidato per coinvolgere la città nelle elezioni, mentre le elezioni successive furono un disastro perché pasticciate dai dirigenti provinciali. Franco Azzarano, segretario e capolista del Pci nel ’79, ha dato un titolo altisonante a questa scelta: abbiamo voluto creare una cultura del fare il candidato, cioè i cittadini che scelgono chi deve essere prima uno dei candidati a sindaco e poi il loro sindaco. Pasquale Clemente ha fatto mettere in pubblico il sigillo di chiusura delle operazioni.
Il Pd, nave ammiraglia, ha scelto di inoltrarsi in mare aperto; ma senza la sua flottiglia: spera d’esserne raggiunta, o di trovarla, ed è pronta ad aspettarla. Ma i lupi di mare annotano che per cominciare la navigazione non basta sciogliere gli ormeggi e che per entrare ed uscire dai porti c’è bisogno di un rimorchiatore, comandato da chi conosca tutte le insidie di quel porto: scogli, correnti, fondale basso, canali d’aria, arrotarsi dei venti.

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