lunedì 14 giugno 2010

La legge-bavaglio richiama il Ventennio (di Mauro Favale, da la Repubblica)

ROMA - È stato inaugurato il primo ottobre 2006. In Italia è il primo e finora unico monumento alla libertà di stampa. Una macchina tipografica degli anni ' 40 al centro della piazza di Conselice, provincia di Ravenna, attorno alla quale il primo luglio la Federazione nazionale della stampa (Fnsi) si riunirà per una "notte bianca" di protesta contro il ddl sulle intercettazioni. Il monumento evoca l' eccidio nazifascista di tre partigiani che diffondevano stampa clandestina durante la seconda guerra mondiale. Ed esplicitamente Franco Siddi, segretario della Fnsi, fa un parallelo tra il ddl intercettazioni e i provvedimenti contro la stampa adottati durante il fascismo. Conselice anticiperà la mobilitazione del 9 luglio, quando stampa e tv si fermeranno per 24 ore per una giornata di "rumoroso silenzio" durante la quale sarà protagonista anche il Popolo Viola che sta organizzando per la stessa data una manifestazionea Roma.E intanto la "pagina bianca" con la quale Repubblica è uscita venerdì ha fatto il giro del mondo, ripresa da numerose testate estere, da El Pais al brasiliano La Fohla de S.Paulo, da Libération all' argentina La Nacion. Il sindacato giornalisti ha lanciato ieri un appello «a tutti i colleghi per un impegno con il massimo di energia, oggi, per evitare che il Parlamento approvi questo disegno di legge, domani, nella sciagurata ipotesi che fosse approvato per sostenere il nostro ricorso alla commissione europea per i diritti dell' uomo». «In queste ore - spiega la Fnsi - i giornali devono costruire un collegamento profondo con i cittadini ed evidenziare che i diritti che questo disegno tendea cancellare non sono diritti corporativi ma diritti dei cittadini». Il ddl, per il segretario Franco Siddi «richiama il luglio del 1923. Come pesano le parole dell' allora capo del governo, Mussolini, quando ancora non aveva instaurato il regime e ai suoi ministri chiese un provvedimento "sugli abusi a cui si abbandonano senza ritegno taluni organi della stampa italiana" e ordinò di scrivere un decreto per "prevenire e reprimere energicamente e immediatamente gli abusi e i delitti di talune pubblicazioni». «Certo - scrive Siddi in un editoriale su La Nuova Sardegna - non siamo al regime del successivo 1925 e credo che abbiamo gli anticorpi per non arrivarci, ma si sta cambiando l' ordine dei valori morali». La Fnsi, inoltre, chiede una nuova audizione in commissione giustizia della Camera «perché - spiega - il passaggio a Montecitorio del ddl non può essere la mera ratifica del mostro uscito dal Senato». Proseguono, le mobilitazioni in tutta Italia contro il ddl. Il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ieri dal palco della manifestazione di Roma ha spiegato che «la Cgil non piegherà la schiena. Sulla giustizia e sulla libertà di stampa nessun bavaglio, nessun ostacolo alle indagini». Da ieri è listato a lutto anche il sito internet del Pd. Da parte sua il Popolo Viola sta organizzando manifestazioni di protesta in tutta Italia che accompagneranno l' iter parlamentare del ddl. Finora sono state lanciate due iniziative nazionali: una il 4 luglio («contro i tagli e i bavagli» alla quale ha aderito anche Micromega) e una per il 9 luglio, in contemporanea con lo sciopero dei giornalisti. Un vero e proprio "No bavaglio day" perché scrivono i promotori in un appello «dal 9 luglio nulla sarà più come prima nel nostro Paese».

P.S. Troppa è l'indignazione per quanto sta accadendo con questa legge liberticida. Ieri ho lasciato il blog intonso in segno di protesta. Oggi, però, mi sono affidato alla penna di Mauro Favale. Perchè la vera protesta è continuare ad informare. Con la schiena ritta.
A presto,
ELLEMME

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