martedì 29 giugno 2010

FENOMENOLOGIA (INCOMPIUTA) DI UN EX LAERTINO

Non mi piace parlare di chi non c'è più. Perché Lui qui, a Laterza, non c'è più. Se n'è andato. Ma è sempre lo stesso: spara numeri e parole (salvo poi fare figure barbine con quell'uomo che gli regala un pallottoliere). E, come al solito, dimostra la gentilezza e il portamento di un Lord inglese (le ripetute aggressioni a suoi concittadini "rei" di non pensarla come lui, ne sono un esempio lampante).
E' difficile scrivere la fenomenologia di un "genio" come lui. Perché di "genii" ce ne sono tanti. Ma lui è speciale: è un "genio" capace di strategie di alta (ma bassissima) politica. Quindi attenzione a quest'uomo dalle mille risorse..
Si narra, infatti, di un centro-destra diviso. A me non interessa, francamente.
Ma direi che finché c'è Lui, il Deus ex machina del fornello pronto, tutto può accadere. E sarebbe plausibile un loro ricompattamento. Lo spiega Freud! Che, in primo luogo, attribuisce il vero e proprio momento della formazione del gruppo, così come la continuativa funzione ed esistenza del gruppo, alla presenza della leadership. Senza l'avvento del leader, il gruppo non potrebbe esistere, e il processo sociale subirebbe un brusco arresto. Freud attinge all'orda primaria come al costituente primitivo del gruppo: "Il capo della massa è ancor sempre il temuto padre primigenio, la massa continua a voler essere dominata da una violenza senza confini, è sempre sommamente avida di autorità, ha […] sete di sottomissione" (Freud, Psicologia delle masse ed analisi dell'Io, 1921, p.315). La visione che Freud ha dell'autorità è verticale, e deriva dal rapporto di un bambino col padre: l'autorità proviene da sopra, ed è agognata da sotto. Egli non sembra avere alcuna nozione di un'autorizzazione orizzontale da parte dei pari. E forse solo questo potrà dividerli. la fame della massa, del gruppo sottostante e sottacente.
Ma questa è, secondo me, un'altra storia. Perché, anzitutto, occorre "conoscere noi stessi" a sinistra e capire cosa vogliamo fare da grandi. E in questo Socrate non lo batte nessuno...

P.S. Un giorno, lo prometto solennemente, porterò avanti il progetto (difficilissimo) di una fenomenologia di Lui. Ma forse no. Ho altro da fare...

2 commenti:

  1. Forse il bambino (la cittadinanza laertina) dovrebbe emanciparsi e staccare il cordone ombelicale dal padre-padrone (Cristella) e dall'ambiente melmoso nel quale è rimasto impantanato per 9 anni (l'intero cdx). Ovviamente per poter far ciò ci deve essere un altro contesto, un'alternativa, uno spiraglio di luce dopo il tunnel...bisognerebbe analizzare la fenomenologia di un csx che non è riuscito a creare un nuovo habitat al bambino sperduto, attualmente abbandonato e affidato alle cure di un orfanotrofio (Commissario), analizzare la fenomenologia della pazzia, dici bene, sarebbe una perdita di tempo. Ora il bambino attende la famiglia che possa dargli le migliori cure e il maggior affetto...il csx non perda questa occasione.

    Bruno

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  2. D'accordissimo, o mio unico Presidente. La mia "fenomenologia incompiuta" va in questo senso. L'alternativa si costruisce dopo una diagnosi (o fenomenologia, appunto) di quello che è stato.
    Speriamo di comprendere il male passato e i nostri difetti..per poi superarli!
    A presto,
    ELLEMME

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