venerdì 10 dicembre 2010

CHISSA' COME FINI-RA'?

Data astrale 10 dicembre 2010: mentre Laterza vive il suo giorno 306 senza il suo populista preferito, a Roma per un altro, ben più importante, populista si avvicina una data cruciale per la sua attività governativa.
Il 14 dicembre, infatti, è calendarizzato il voto di sfiducia alla Camera dei Deputati. Che si aprano le danze allora! O meglio: le trattative!
Così, mentre un PdL prova a ricucire con Fli, un altro PdL prova (e anche con discreti risultati) a "convincere" qualche scontento seduto (ma solo seduto!) nei banchi della sinistra a "zompà" dall'altra parte (vi giro questo video per rendervi l'idea!).
Uno dei procacciatori è Mario Pepe che spensierato rilascia un intervista a la Repubblica (questo il link): un intervista da antologia per gli appassionati di thriller psicologici. Il medico pidiellino risponde lapidario e serafico. E ribadisce che lui "capto, intravede, a volte origlia, spesso intuisce" come solo uno che "sa stare in campo" sa fare. Ecco che ritorna l'espressione "saper stare in campo": degna più di un piazzista che di un parlamentare. Verrebbe da pensare: che sa da fà per campà!
Intanto spunto le prime defezioni, le prime cavalcate da sinistra verso destra. Il primo transfugo è Antonio Razzi che lascia l'IdV per NoiSud perché il brutto rapporto con Di Pietro ha minato la salute della moglie, almeno così afferma l'onorevole(?).
I "secondi" (sono tre ma vanno a braccetto) sono Massimo Calearo (ex Api), Bruno Cesario (ex Api) e Domenico Scilipoti (ex IdV): con la loro unione nasce il "Movimento di responsabilità nazionale". "Ci stimavamo da sempre e ci siamo uniti ora!" - afferma Scilipoti. Nella conferenza stampa, il "grande" partito si mostra già plurale: tre persone, tre voti diversi per la sfiducia. Insomma, discussione e libertà di pensiero: un partito che già mi affascina!
Mi soffermo, però, sul più "comico" dei tre: Domenico Scilipoti. Comico nelle affermazioni e nel fisico (ditemi se non assomiglia a Danny DeVito!). Ed è, per me, comico per le parole con le quali esprime la sua posizione politica. Termini come "responsabilità", "scelta" e "raziocinio" hanno una valenza sacra per la politica (come per la vita). Ma detti da lui, questi concetti, subiscono uno "strappo semantico" non indifferente: come può essere responsabile e sincero (parola poco citata in politica e spesso mal sostituita con "fedele") un uomo che passa da una parte all'altra il giorno prima di una votazione cruciale per il governo e per il Paese? dov'era prima questa responsabilità che ora s'accende nei cuori di questi cavalieri della Nazione? Domande queste che, se poste ai diretti interessati, non avrebbero responsabili risposte ("responsabilità" deriva dal latino "respondeo" e, a rigor di logica, significa "rispondere di/a").
Detto questo, confesso, il titolo di questo post prende spunto dall'affermazione del Presidente Napolitano che, negando qualsiasi capacità premonitoria, dichiarava di aspettare per vedere "come va a finire".
Nell'attesa, per chi è ingordo di notizie e di pettegolezzi politici c'è la diretta di la Repubblica (questo il link). Insomma, "Tutta la compravendita minuto per minuto": perché nessuno vuole morire a Natale!

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